Il gruppo, tutti ex dipendenti di una ditta boschiva di Salerno, finì a Santa Scolastica accusato dai giudici di aver dichiarato il falso per agevolare il titolare dell'impresa, rinviato a giudizio per aver alterato il registro presenze percependo indebitamente dall'istituto previdenziale un milione. Al dibattimento celebrato con rito direttissimo, sette furono prosciolti dopo aver ritrattato le dichiarazioni, e altri due assolti per insufficienza di prove
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