Nei quattro anni trascorsi alla guida del tribunale di Rieti, Mario Bresciano aveva anche presieduto processi celebrati nei confronti di imputati per truffa, infliggendo pene severe, ma mai avrebbe immaginato che lui stesso sarebbe stato raggirato una volta appesa la toga al chiodo. Invece, il magistrato, che dopo piazza Bachelet ha presieduto il tribunale di Roma, il più grande d’Europa, di una vera e propria truffa è rimasto vittima quando nel 2018 decise di acquistare un banco sega circolare e di regalarlo ai colleghi, soci come lui di un centro ricreativo che ha sede sul Lungotevere, a Roma, nella speranza che altri potessero appassionarsi alla lavorazione di oggetti in legno, un hobby da sempre coltivato dal magistrato nei ritagli di tempo libero. Ma l’attrezzo, pur ordinato on line su un sito specializzato nella vendita di prodotti per legno, bricolage, pittura, non era mai stato recapitato a casa sua, nonostante Mario Bresciano l’avesse regolarmente pagato, 470 euro per l’esattezza, bonificando i soldi sul conto della società. Ha aspettato qualche settimana, poi si è reso conto di essere stato truffato e ha presentato la denuncia nei confronti del sito web.
Le indagini, lente, complice l’emergenza pandemica, hanno portato alla fine alla citazione a giudizio per truffa di una donna lombarda di 50 anni, titolare della società, e solo dopo quattro anni il magistrato ha potuto ricostruire davanti a una ex collega, in veste di giudice monocratica, la disavventura patita che ha tutto il sapore di una beffa per un uomo di legge, il cui comportamento è sempre stato apprezzato dagli operatori del mondo giudiziario, che ha legato il suo nome a importanti sentenze (il maxi processo sugli abusi edilizi commessi a Fiano Romano finì anche su Striscia la notizia perché dispose la confisca delle case costruite violando il piano regolatore).
In veste di testimone, il dottor Bresciano ha confermato la volontà di omaggiare i colleghi del Cral con il banco sega circolare e ha spiegato di aver capito di essere stato raggirato quando ha visto trascorrere inutilmente intere settimane senza ricevere l’attrezzatura ordinata contattando on line il numero telefonico dedicato alle vendite. Processo che è stato aggiornato per ascoltare altri testimoni prima della sentenza.