
Profumo di donna in Comune, a Rieti, nell’evento dedicato alla presenza nel mondo della giustizia di magistrate e avvocate donna che, negli ultimi anni, è andata gradualmente affermando al punto che la rappresentanza femminile, in alcune realtà giudiziarie, supera quella maschile. Un appuntamento che la Camera Civile di Rieti, intitolata proprio alla prima donna che ha indossato la toga in tribunale e prima a iscriversi all’albo, Maria Giuseppina Truini Palomba, alla testa negli anni 60 di un terzetto composto anche da Elena Fiordiponti e Maria Antonia Marcucci, ha organizzato allestendo nella sala consiliare un parterre in rosa, aperto da Elvira Rojo, la giornalista che con il libro “Se la giustizia è donna” sta percorrendo da mesi l’Italia con presentazioni organizzate in diverse realtà, affiancata da Giovanna Palomba, assessora comunale alle Pari Opportunità, pronta a raccontare alcuni aneddoti riguardanti l’inizio della professione della madre e le difficoltà a farsi riconoscere in un foro fino ad allora tutto al maschile - (“Una volta, in Pretura, un testimone mi scambiò per la zingara che aveva rubato in casa sua, un equivoco frutto della disabitudine a vedere una donna con la toga”, raccontò divertita in una bella intervista a Il Messaggero) - e con molte avvocate del foro impegnate a seguire il tema dedicato al confronto tra avvocatura, magistratura ed Istituzioni, rivolgendo lo sguardo alla parità di genere e alla condizione femminile nel mondo della giustizia, senza tralasciare di citare il fenomeno dei femminicidi che, anche nel 2025, sta facendo registrare una preoccupante crescita di casi. Un dibattito svoltosi a più voci, davanti a magistrati del tribunale di Rieti (in sala la procuratrice supplente Cristina Cambi e il nuovo presidente della sezione penale Costantino De Robbio), e rappresentanti di associazioni e del Consiglio dell’ordine degli avvocati, al quale hanno contribuito l’avvocato Francesco Greco, presidente del Consiglio nazionale forense collegato in via video, l’avvocata Maria Masi, già presidente del Cnf, l’avvocata Lucia Secchia Tarugi, coordinatrice della commissione Pari opportunità dell’organismo forense, e l’autrice del libro. Tanti interventi che sono serviti a dimostrare la strada percorsa è stata tanta, ma tanto c’è ancora da fare, soprattutto sul legittimo impedimento delle avvocate in stato di gravidanza o in maternità e nel campo dei compensi, che vedono ancora le donne indietro rispetto agli uomini, soprattutto per dovere gestire la pressione di bilanciare carriera e responsabilità familiari in un difficile equilibrio vita-lavoro.