Un nuovo lutto ha colpito il mondo della giustizia sabina con la scomparsa di uno dei cancellieri più apprezzati dell’ufficio Giudice di pace, Felice Occhietti, che se ne è andato dopo pochi giorni di ricovero in ospedale dove era arrivato per lottare contro i problemi di salute che lo affliggevano da tempo. Una notizia che ha colpito indistintamente l'intero ambiente giudiziario perché Occhietti, fino a quando è rimasto in servizio, era considerato dagli avvocati un punto di riferimento per l’attività svolta nella sede di Rieti dove i problemi legati alla carenza di organico hanno sempre rappresentato un problema per i diversi coordinatori succedutisi alla guida dell’ufficio. Ma Occhietti e i suoi colleghi erano sempre riusciti a fronteggiare ogni difficoltà, garantendo al servizio la necessaria continuità, un impegno che i diversi magistrati onorari non avevano mai mancato di evidenziare nei loro rapporti.
Non è un caso che tra i primi a comunicare la notizia della morte del cancelliere, sia stato Nicola Perrone in apertura di udienza, proprio uno degli ultimi giudici onorari con i quali Occhietti collaborò prima di andare in pensione. Una scelta quella di vestire i panni del cancelliere che Felice aveva fatto dopo aver vinto il concorso e iniziato a lavorare come vigile urbano a Poggio Bustone, divisa poi dismessa quando aveva scelto di essere distaccato prima all’ufficio del Giudice di pace di Rocca Sinibalda, poi in via dei Salici a Rieti. Commozione è stata espressa per la scomparsa dal presidente del Consiglio dell’ordine degli avvocati Attilio Ferri e dal personale del tribunale che negli anni ha avuto modo di conoscere e apprezzare la figura di Felice Occhietti.