Avvocati parcheggiati, l'ex ministra della Giustizia Severino: Giurisprudenza diventi a numero chiuso

07/11/2024
Paola Severino risponde ai giornalisti
Paola Severino risponde ai giornalisti
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La crisi della professione c’è, non si può negare, e lo conferma la continua fuga di iscritti dall’albo che non compensa i nuovi ingressi, per ricercare altre opportunità di lavoro, offerte in particolare dai concorsi nella pubblica amministrazione che sta reclutando molti avvocati in tutta Italia, come pure un'alternativa è stata offerta dall’ufficio del processo, istituito utilizzando fondi del Pnrr per ridurre il carico di lavoro arretrato nei tribunali. Si tratta in quest'ultimo caso di assunzioni con contratto a tempo determinato, ma per molti professionisti ha significato poter contare su uno stipendio a fine mese, duro invece da guadagnare con la libera attività, sperando che in futuro qualche legge ad hoc trasformi i precari in dipedenti stabili del ministero della Giustizia.

E’ proprio la constatazione di un generale stato di sofferenza che ha portato l’ex ministra Guardasigilli Paola Severino, ricordata come la madre di centinaia di sezioni distaccate di tribunale e di uffici del Giudice di pace soppressi nel 2012 in tutto il territorio nazionale in nome della spending review che ha inflitto un duro colpo alla giustizia di prossimità, a lanciare una proposta che non ha mancato di suscitare reazioni nel mondo forense: Giurisprudenza diventi a numero chiuso e riswervi gli ultimi due anni alla specializzazione. Un po’ come accade in Medicina, dove il numero chiuso sta causando da anni una diminuzione di medici ,che adesso si vuole invertire con  l’introduzione di nuove regole di selezione. Ma il danno, grave, è già stato fatto, e riparare non sarà facile. Stessa sorte dovrebbe toccare agli avvocati, anche se al momento si è fermi alla proposta della professoressa Severino, vice presidente dell’Università Luiss,  rilanciata da tutte le agenzie giornalistiche, lanciata dal palco della seconda edizione del "Legal Talk – L’Evoluzione della Professione Legale", occasione per fare il punto sulle sfide della professione, dalle nuove competenze alla crescita all’estero degli studi legali, business talk organizzato da Rcs Academy. “Dobbiamo creare la professione degli avvocati fin dall’università, selezionando un numero chiuso che non porti allo sconfinamento di 10 mila avvocati l’anno che poi stanno parcheggiati in attesa di trovare un lavoro. Serve, per fare questo,  un percorso universitario in due fasi: un triennio uguale per tutti e un biennio di specializzazione per diventare avvocato, notaio o magistrato”. Una provocazione? Un suggerimento frutto di un’analisi approfondita sullo stato della professione? Si capirà se, e quando, la proposta troverà riscontro da parte dei settori interessati, oppure sarà destinata a finire su un binario morto.