Quarantacinque anni fa, a Leonessa, l’ultimo saluto alle dieci vittime dell’incidente aereo più grave nel campo dell’aviazione civile avvenuto nel Reatino dopo lo schianto di un Dc 6 della compagnia belga Sabena, precipitato il 13 febbraio 1955 sul versante cantaliciano del Terminillo, dove, insieme ad altre ventotto persone, morì Marcella Mariani, una giovane attrice emergente che aveva già conquistato il titolo di Miss Italia. Tre giorni prima, il 16 dicembre 1978, a perdere la vita alle pendici del monte Cambio erano stati due membri dell’equipaggio e sette passeggeri, tra ingegneri di una società privata e docenti dell’università di Padova, nonché un medico, diretti ad Algeri per consegnare i progetti definitivi della nuova città universitaria di Tiaret.
L’aereo taxi, un Cessna bimotore, era decollato dall’aeroporto di Ronchi dei Legionari due ore prima dell’incidente, quando uno dei due pilotì contattò il Centro di soccorso aereo di Ciampino lanciando un drammatico Sos: “Ho un motore in avaria e si sta formando il ghiaccio sul parabrezza, tento un atterraggio di fortuna”. Il Cessna, sotto gli occhi di un pastore che stava governando un gregge sull’altopiano leonessano, effettuò alcuni volteggi alla ricerca di una radura e quando l’aveva individuata, nei pressi di una strada asfaltata, urtò con l’ala sinistra un traliccio dell’energia elettrica, al punto da non riuscire più a rimanere in asse, finendo per schiantarsi al suolo dove esplose e prese fuoco. Un boato, avvertito nettamente a Leonessa, distante due chilometri, e a Posta. Inutili i soccorsi partiti subito dai paesi vicini, fu solo straziante l’opera di ricomposizione dei corpi e della loro identificazione.
Le vittime
Nello schianto morirono i due piloti Carlo Rinauro e Giuseppe Torrisi, e con loro anche l'architetto Armand Houzel, Giampaolo Schwarz, ingegnere, libero professionista e collaboratore al'Istituto di architettura e urbanistica della facoltà di Ingegneria, progettista della Divisione di radioterapia dell’ospedale di Padova del complesso direzionale Tribloc, Pino Bottacin, ingegnere, dirigente della Icmsa Engineering Spa, Enzo Bandelloni, professore ordinario di Architettura tecnica nella facoltà di Ingegneria, Giulio Brunetta, ingegnere, architetto e docente universitario, il dottor Adriano Brunetti, assistente di ruolo a Medicina, ricercatore e insegnante, su quel volo per assistere Brunetta, Giovanni Indri, assistente ordinario e professore incaricato di Conversione statica dell'energia elettrica alla facoltà di Ingegneria, infine Giuseppe Trapanese, professore ordinario di Impianti termotecnici e direttore dell'Istituto di fisica tecnica.
Le bare furono allineate due giorni dopo dentro la chiesa di San Pietro, dove il vescovo Dino Trabalzini celebrò le esequie prima che venissero trasferite a Padova dove il Comune proclamò il lutto cittadino in occasione dei funerali celebrati davanti a un’immensa folla che si era radunata commossa dentro e fuori la chiesa di Santa Giustina. Tutta Leonessa e la sua gente, con in testa il sindaco Giuseppe Forconi, si strinsero attorno alle famiglie in uno slancio di grande solidarietà, i negozi restarono chiusi e le attività sospese. L’inchiesta della procura di Rieti, dopo l’analisi dei messaggi scambiati tra il pilota e la torre di Ciampino e il deposito dei risultati delle perizie tecniche effettuate dal consulente del magistrato e dalla commissione d’inchiesta nominata dal ministero dell’Aviazione, individuò nel guasto tecnico la causa del disastro, escludendo quindi l’errore umano.