A trent’anni di distanza da quel 1991 che vide sfumare la possibilità di realizzare nell’area dell’ex Zuccherificio di viale Maraini, la costruzione del nuovo tribunale, si affaccia un altro progetto che presenta molte analogie favorevoli con il precedente. Il piano è quello di dare corpo a una cittadella giudiziaria a piazza Bachelet, dove si trova il palazzo di giustizia, riconvertendo le sedi delle scuole Minervini e Sisti in uffici giudiziari e spostando gli istituti nel nuovo plesso scolastico individuato nell’area verde di viale Matteucci, a ridosso del Perseo.
Un disegno che - se realizzato - consentirebbe di risolvere in un colpo solo tutti i problemi logistici che affliggono da sempre il tribunale, dove l’insufficiente capienza dell’archivio ha portato a ordinare la distruzione di centinaia di fascicoli di parte relativi a procedimenti civili celebrati davanti ai giudici di pace di Rieti e dei soppressi Rocca Sinibalda e Cittaducale, definiti da oltre tre anni. Non è la prima volta che accade e non sarà neppure l’ultima, perché i locali attuali non rispondono più alle necessità.
Il consiglio “del tramezzino”
Le premesse ci sono tutte, anche se poi sarà la politica a decidere, come accadde nel 1991, quando la faida esplosa all’interno del Pds (complice una lobby trasversale di avvocati contrari) tra i sostenitori dell’intervento, guidati dall’ex sindaco Paolo Tigli, sponsor convinto dell’ex Zuccherificio insieme all’ex assessore all’Urbanistica Ettore Saletti, e i contrari capeggiati dall’allora consigliere comunale Pietro Carotti, eletto come indipendente nel precedente Pci, e dall’oppositore missino Antonio Cicchetti, culminò nel famoso consiglio comunale ribattezzato “del tramezzino”. Successe che la sera del 30 luglio, dopo una pausa dei lavori, parte dei consiglieri non rientrò in aula consiliare e così, venuto a mancare il numero legale, saltò l’approvazione del progetto dell’Edilpro (gruppo Iri), già finanziato con 30 miliardi e in attesa solo del via libera alle ruspe, e non fu più ripresentato. Sfumò, in questo modo, l’occasione per riqualificare un’area che ancora oggi attende di essere recuperata.
Il via libera
Adesso, la volontà di potenziare il tribunale è stata ufficializzata durante un incontro in videoconferenza al quale hanno partecipato il commissario alla ricostruzione per il sisma nell’Italia centrale, Giovanni Legnini (ex vice presidente del Csm), l’assessore comunale all’Urbanistica Antonio Emili, il presidente del tribunale Pierfrancesco de Angelis, la procuratrice della repubblica Lina Cusano, l’assessore regionale Claudio Di Berardino, e un rappresentante del Ministero della Giustizia. Tutto nasce dal consenso espresso dal commissario Legnini alla rimodulazione di 11 milioni di euro, destinati all’adeguamento sismico del polo scolastico Minervini-Sisti, per impiegarli nella costruzione di due nuove scuole nell’area di viale Matteucci individuata dal Comune.
Gli edifici attuali sarebbero liberi e il Ministero della Giustizia potrebbe insediarci altre attività, liberando spazi preziosi nella sede attuale del tribunale. Le ipotesi di impiego futuro che circolano sono diverse, a iniziare dallo spostamento dell’intero secondo piano dove si trova la procura della repubblica. Nelle scuole dismesse potrebbero trovare posto il Giudice di pace e la sede Unep degli ufficiali giudiziari, attualmente ospitati nel palazzo degli Uffici finanziari, la sede del Consiglio dell’ordine degli avvocati, aule di udienza più ampie e un nuovo archivio.
I passaggi
L’assessore Emili traccia la strada: “In vista del consiglio stiamo ultimando il confronto con i progettisti e i proprietari del Perseo per indagare la possibilità di costruire il nuovo polo scolastico. L’auspicio è dunque che il consiglio comunale voglia fare tesoro di questa opportunità, la quale risolverebbe una pluralità di problemi, a partire dal tribunale che troverebbe soluzione nell’ampliamento dei propri spazi fino alla riqualificazione dell’area degradata che fronteggia il Perseo, risolvendo anche il tema dell’edilizia scolastica. Quella della rimodulazione dei fondi è un’idea che presentammo all’Ufficio per la ricostruzione già nel 2017, sulla scorta di un primo elaborato progettuale che mostrava le fattezze del nuovo polo scolastico. Ora, non appena termineremo il confronto con i progettisti, porteremo la proposta in commissione e poi in consiglio: ci siamo dati tempo per arrivare ad avanzare una proposta entro l’estate”.
Gli avvocati
Il mondo giudiziario, come avvenne per l’ex Zuccherificio quando a favore si espresse la Commissione guidata dal presidente del tribunale Marcello Chiattelli, fa registrare un consenso generale. L’Ordine degli avvocati, presieduto da Attilio Ferri, ha dato il via libera all’ampliamento del palazzo di giustizia dopo la richiesta di esprimere un parere ricevuta dal sindaco Antonio Cicchetti. Il progetto è visto con favore dal direttivo, perché rafforzerebbe il presidio giudiziario, consentendo un migliore svolgimento delle attività e un raccordo migliore tra i diversi uffici.
Il sindaco
Il sindaco Cicchetti concretizzerebbe, in questo modo, la sua idea originaria di mantenere il tribunale all’interno della città, costruendolo in viale Matteucci. Ma potendo ampliare quello attuale, sarà ancora meglio: “Ora la zona antistante il Perseo è classificata come area verde, ma si farà una variante al piano regolatore che porteremo prima in commissione e poi in consiglio comunale, insieme alla proposta stessa dello scambio di sedi. E’ chiaro che, finché la nuova scuola non sarà costruita, la Minervini-Sisti resterà dov’è, perché questo progetto è un discorso di prospettiva, ma intanto abbiamo già il parere positivo, oltre che del commissario per la ricostruzione Giovanni Legnini, anche della Procura e del tribunale.
Si creerà una cittadella della giustizia che non avrà sedi sparse, non pagherà canoni di affitto e consentirà agli suoi operatori di fare pochi passi e trovarsi all’interno degli uffici desiderati. A quel punto, considerato che il tribunale chiede sempre allargamenti delle postazioni per ragioni di sicurezza, si potrà chiudere l’intera cittadella con una recinzione gradevole e dotata di videosorveglianza, e anche l’allargamento degli spazi di quella che sarà l’ex scuola direi che può essere una soluzione”.