E’ un altro passo in avanti verso la realizzazione della cittadella giudiziaria a piazza Bachelet, ma il progetto originario che prevedeva la costruzione in blocco del nuovo plesso scolastico Minervini-Sisti nell’area del Perseo, in viale Matteucci, utilizzando i fondi stanziati dal commissario al Sisma Giovanni Legnini, perde pezzi. Una sola delle due scuole – infanzia e primaria Minervini - sarà destinata infatti a essere riconvertita in uffici giudiziari (investimento previsto cinque milioni di euro), mentre l’altra – la media Basilio Sisti – resterà dove si trova e sarà oggetto di interventi di consolidamento e adeguamento sismico. L’istituto ceduto al ministero della Giustizia sarà invece costruito ex novo nell’area del Perseo, dove occorrerà trovare prima un accordo con i privati proprietari dell’area.
Il nuovo piano
Anche se ridimensionato rispetto al piano originario, l’intervento di rimodulazione dei finanziamenti destinati al miglioramento sismico del polo scolastico consentirà di alleggerire il tribunale di una parte di uffici che potranno essere trasferiti nell’ex Minervini, dove al piano terra potrebbe essere allestita una grande aula di udienza, modulabile negli spazi interni secondo le esigenze legate all’affluenza di persone ai processi, mentre al piano superiore potrebbero finirci cancellerie e uffici dei magistrati della Procura della repubblica. Si tratta di ipotesi, naturalmente, formulate sulla base delle necessità rilevate, che saranno sviluppate quando il ministero avrà a disposizione materialmente la sede della scuola, per i cui lavori di adeguamento ha già espresso parere favorevole, confermato anche dal presidente del tribunale Pierfrancesco de Angelis che, dopo il consiglio comunale del 5 agosto dove intervenne in collegamento Legnini, ha ricevuto conferma dell’impegno ministeriale direttamente da via Arenula.
Manca adesso l’ordinanza dell’ufficio del Commissario, promessa per la fine di settembre, e poi partirà la trattativa con i privati. L’assessore-avvocato ai Lavori Pubblici, Antonio Emili, si augura di chiudere entro l’anno: “Si tratta di decidere se occorrerà procedere con l’esproprio per finalità pubbliche oppure se si potrà realizzare un piano integrato d’accordo con i proprietari, ma è certo che l’operazione va avanti. In questo modo riusciremo a rispondere alla domanda di spazi sempre più crescente che arriva dal tribunale, e a dotare la città di una scuola moderna e sicura per i piccoli alunni, adeguando al tempo stesso la Basilio Sisti che resta dove si trova adesso".