A Rieti, seppure in tempi e in occasioni distinte, si sono incrociate le strade di Marcello Degni, Andrea Delmastro e Tommaso Miele, ovvero i protagonisti di due vicende che, più di altre, stanno calamitando l’attenzione dell’opinione pubblica italiana. Il primo, giudice della Corte dei Conti, è stato l’assessore comunale al Bilancio della giunta Petrangeli, incarico mantenuto per un breve periodo prima di dimettersi perché non era più in grado di conciliare l’impegno di amministratore con gli altri incarichi professionali rivestiti. Restò in Comune giusto il tempo per preparare il piano di rientro dai debiti accumulati in precedenza e scongiurare la dichiarazione di dissesto dell’ente. Nel mirino c’è finito per le sue esternazioni espresse quando, dopo l’approvazione definitiva della manovra finanziaria dello Stato, ha taggato sui social anche la segretaria del Pd Elly Schlein, commentando: “Occasione persa. C’erano le condizioni per l’ostruzionismo e l’esercizio provvisorio. Potevamo farli sbavare di rabbia sulla cosiddetta manovra blindata e gli abbiamo invece fatto recitare Marinetti". Apriti cielo, Degni è finito nel mirino, accusato dalla maggioranza di governo di essere un militante della sinistra.
Procedimento disciplinare
Ma a decidere sul suo comportamento sarà un altro giudice della Corte dei Conti che ha aperto un procedimento disciplinare sul consigliere per valutare se poteva pronunciare certe affermazioni in relazione al ruolo ricoperto, anche lui transitato a Rieti nel 2023: Tommaso Miele, che dell’organo contabile è presidente della sezione regionale del Lazio e membro di diritto del del consiglio di presidenza. Miele è tornato agli onori della cronaca per un vecchio tweet finito sui social e partito dal suo Ipad, contenente giudizi irriverenti sul leader di Italia Viva Matteo Renzi. Lui ha sempre negato di aver scritto “E’ tornato sulla scena il c…..o di Rignano sull’Arno”, dando invece la colpa a chi aveva utilizzato a sua insaputa il tablet. A Rieti Miele fu autore nel corso di un convegno all’ex chiesa di San Giorgio, di una relazione dedicata allo stato di attuazione del Pnrr e al ruolo della Corte dei Conti.
Il sottosegretario
Accanto a Miele, a Rieti quel giorno sedeva Andrea Delmastro, sottosegretario alla Giustizia, sostenitore dell’abolizione del reato di abuso d’ufficio, indiretto protagonista della vicenda di cronaca legata al colpo di pistola che ha ferito alla gamba il genero del caposcorta del rappresentante del governo durante una festa privata che si stava svolgendo la notte di San Silvestro in un casale di Rozzana, in provincia di Biella, fatto per cui è indagato il deputato di Fratelli d’Italia Emanuele Pozzolo, proprietario del mini revolver dal quale è partito in modo accidentale il colpo. Delmastro non era presente all’incidente, ma ugualmente è stato chiamato in causa perché l’onorevole (presunto) sparatore è un suo fedelissimo. Storie di personaggi diversi, che hanno in comune solo il fatto di aver attraversato Rieti come meteore.