Dieci anni fa a Poggio Mirteto chiudeva il tribunale, adesso l'ufficio del Giudice di pace raddoppia

09/01/2023
La sede di via Riosole
La sede di via Riosole
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Dieci anni fa, a gennaio 2013, veniva soppressa ufficialmente a Poggio Mirteto la sezione distaccata del tribunale di Rieti decisa sulla base del decreto legislativo emanato l’anno precedente dal governo di Mario Monti, che tagliava in tutta Italia decine di presidi giudiziari sorti dopo l’abolizione delle ex Preture. Una ricorrenza triste per la bassa Sabina e per il comune mirtense, che considerava la sezione distaccata un fiore all’occhiello in grado di richiamare gente grazie alla competenza estesa su trentuno comuni, cinque ricadenti in provincia di Roma, tra i quali il “ricco” Fiano Romano, che dal 1999 generano un afflusso di procedimenti penali e contenziosi civili preziosi per garantire parte dell’attività dei giudici del tribunale capoluogo.

Proprio nei giorni dell’anniversario, è arrivata la decisione del ministero di rafforzare l’ufficio del Giudice di pace, unico rimasto attivo in provincia dopo le chiusure di Amatrice, Cittaducale e Rocca Sinibalda, attraverso la nomina di due magistrati onorari che entreranno in servizio dopo il concorso che si svolgerà quest’anno. Una buona notizia, annunciata dall’ufficio giudiziario della Corte di Appello di Roma dopo l’ultima seduta del 2022, che riporta tranquillità tra i trentuno comuni che compongono il consorzio nato per sostenere finanziariamente la sede giudiziaria di via Riosole, e mette a tacere gli allarmi nati attorno alla permanenza dell’unico presidio presente in tutta la bassa Sabina, per il cui funzionamento l’amministrazione comunale mirtense, in modo maggioritario per quanto riguarda l’impegno economico rispetto agli altri enti, continua da dieci anni a farsi carico, aiutata in questa azione anche da uno stanziamento della Regione deciso in favore dei comuni che mantengono aperti gli uffici del Giudice di pace.

La situazione

La nomina dei due nuovi giudici onorari è destinata a dare stabilità all’attività della sede, attualmente garantita dall’avvocato Nicola Perrone, coordinatore della sede di Rieti, succeduto alla lunga gestione dell’avvocato di Monterotondo Antonio Di Silvestro. C’è soddisfazione, naturalmente, tra gli avvocati del Cenacolo Forense Sabino, da sempre esposti in battaglie, spesso ignorate dai politici, condotte prima per evitare la chiusura della sede distaccata del tribunale, e poi per garantire la prosecuzione dell’attività del giudice di pace. Afferma l’avvocato Giuseppe Romito, che dell’associazione è stato tra i fondatori: “I nuovi giudici dovranno affrontare le maggiori competenze per materia e valore delle cause assegnate ai magistrati onorari dalla legge di riforma in vista della sua entrata in vigore, e il loro arrivo consente di guardare al futuro con maggiore fiducia”.

Sospiro di sollievo che è anche il frutto della pressione esercitata sul ministero dal presidente del tribunale di Rieti, Pierfrancesco de Angelis, che all’indomani del pensionamento di Di Silvestro, si impegnò a promuovere ogni azione che evitasse rischi per l’ufficio del Giudice di pace, azione che ha visto schierato anche il Comune mirtense, consapevole della ricaduta positiva che il presidio continua a garantire al paese, unica risorsa insieme al centro di Riabilitazione, in grado di richiamare flussi di presenze provenienti dall’esterno.