Il mondo forense sabino ha detto addio a un altro dei suoi rappresentanti, dopo la scomparsa avvenuta nelle scorse settimane dell’avvocato maglianese Renzo Bonamici. Se n’è andata, a pochi giorni dal compimento dei 69 anni, Marinella Savi, avvocata civilista e, per un periodo negli anni ‘80, anche vice pretore onorario a Poggio Mirteto nella sede di via Gramsci (fu sostituita, dopo un periodo di affiancamento, dall'avvocata Patrizia Barlettelli), formatasi nello studio legale della mirtense Franca Montiroli, trampolino di lancio per diversi avvocati sabini.
Figlia di Enrico, giornalista pubblicista a lungo corrispondente locale de Il Messaggero dalla Sabina, Marinella si era cancellata da tempo dall’albo professionale, dove era iscritta dal 5 maggio 1979, a causa dei problemi di salute che non le consentivano più di far fronte agli impegni di lavoro con il consueto rigore che tutti gli hanno sempre riconosciuto.
L'attività
Un percorso professionale sviluppatosi quasi esclusivamente nel civile e patrocinando importanti cause previdenziali, soprattutto a Roma dove, a partire dalla metà degli anni 90, si era concentrata l’attività della Savi, protagonista anche di uno dei primi processi legati a una violenza sessuale di gruppo. Era il legale di parte civile, chiamata ad assistere la vittima dello stupro avvenuto tra Passo Corese e Montopoli, per il quale erano stati rinviati a giudizio quattro giovani.
Ma non fu un procedimento facile, ricordano in tribunale, perché si trattò di stabilire se da parte della ragazza ci fosse stato o meno consenso ad avere rapporti con gli imputati e la riforma del reato di violenza sessuale era ancora lontana. Alla fine, prevalse la linea accusatoria della procura, sostenuta anche dall’avvocata Savi, e i giovani furono tutti condannati. Il Consiglio dell’ordine di Rieti ha affisso un manifesto all’interno del palazzo di giustizia di Rieti per ricordare la figura della collega scomparsa, i cui funerali sono stati celebrati a Poggio Mirteto.