Errori in corsia, magistrati e avvocati a confronto sulla responsabilità dei sanitari

09/03/2025
Intervento chirurgico (ark. Avvenire)
Intervento chirurgico (ark. Avvenire)
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La responsabilità medica nell’esercizio della professione, con i risvolti penali e civilistici che possono derivare da una pratica scorretta ed errori commessi dai camici bianchi in corsia. E’ il tema che il pomeriggio del 28 marzo (ore13-20) riunirà a Rieti medici, magistrati, consulenti e avvocati per iniziativa dell’Asl, evento novità per l'azienda reatina, che arriva a distanza di quasi venti anni da un appuntamento analogo svoltosi nel 2006 all’Abbazia di Farfa e che aveva al centro la questione dell’incremento del contenzioso medico legale legato alla professione medica. Per intendere, semplificando, le conseguenze provocate dalla cosiddetta malasanità sulle vite dei pazienti. E’ una materia che, nel corso degli anni, è stata oggetto di interventi legislativi, come la legge Gelli-Bianco, per definire i limiti entro i quali inquadrare le responsabilità dei medici in caso di errori e anche quali sono le strade da intraprendere da parte di coloro che si ritengono danneggiati. Argomento complesso,  che il comitato scientifico composto dai medici Andrea Boncompagni, Stefano Venarubea e Angelo Barbato, forte del sostegno offerto dal commissario dell’Asl Maccari, ha deciso di affrontare in tutti i suoi vari aspetti partendo dall’osservanza delle linee guida da parte dei sanitari nella somministrazione delle cure ai pazienti, proseguendo con aspetti più specifici, quali le azioni risarcitorie promosse da coloro che si ritengono vittime di errori, la responsabilità civile dei medici e della struttura ospedaliera, la liquidazione dei danni da parte delle compagnie assicuratrici, l’azione di rivalsa da parte dei giudici contabili nei confronti degli operatori sanitari che hanno causato danni per colpa o dolo, per finire con gli approfondimenti di carattere giuridico trattati dai giudici. 

I relatori

Nella sala dell’ex chiesa di San Giorgio, nel quartiere di San Francesco, torneranno due dei relatori protagonisti del convegno di Farfa (l’evento vide anche la partecipazione di Ignazio Marino, all’epoca direttore del centro trapianti del Jefferson University Hospital di Philadelphia): Giovanni Canzio, presidente emerito della Corte di Cassazione e oggi dirigente del tribunale di San Marino, che fu il giudice relatore, nel 2002, della sentenza “Franzese” emessa dalle Sezioni Unite della Cassazione sull’accertamento del nesso di causalità tra condotta del medico ed evento in casi di responsabilità professionale, e Cristina Scipioni, presidente della prima sezione penale della Corte di Appello di Roma, che si è trovata spesso a presiedere processi incentrati su colpe mediche, affiancati dal vice procuratore generale della Corte dei Conti del Lazio Andrea Baldanza, già sostituto procuratore circondariale a Rieti nei primi anni 90, e dal presidente del tribunale di Viterbo, Francesco Oddi, autore di sentenze civili relative al risarcimento danni riconosciuto a vittime di malasanità, e dalla procuratrice facente funzioni Cristina Cambi, che interverrà insieme ai sostituti procuratore Rocco Maruotti e Lorenzo Francia. A loro, si uniranno alcuni avvocati con relazioni incentrate sul capitolo dei risarcimenti da parte delle compagnie assicurative e su altri aspetti giurisprudenziali.