
Ha attraversato più stagioni del tribunale, vendendo testi giuridici a un numero imprecisato di avvocati, specialmente in epoca pre-internet, quando per gli aggiornamenti su leggi e novità in materia di giustizia era d’obbligo ricorrere all’acquisto di libri e riviste che Roberto Domestici, agente della Giuffrè Fabris Lefebvre, espone da oltre trent’anni nei banchetti allestiti lungo i corridoi. Una presenza costante, diventata familiare per magistrati, dirigenti, cancellieri e impiegati, testimoni di un’attività condotta rispettando sempre il lavoro degli altri ed evitando di essere di intralcio soprattutto nei giorni di udienza in cui il tribunale risultava particolarmente affollato e si faceva fatica anche a passare. Adesso, per Domestici è arrivata l’ora della pensione che scatterà in questo 2025, traguardo toccato dopo aver iniziato nel 1992 a vendere i libri sfruttando la postazione volante allestita lungo il corridoio al secondo piano del tribunale, dove vengono celebrate le udienze civili, e il testimone passerà ad altri. Lui racconta: “Ricordo, prima dei cambiamenti telematici, la ressa delle persone che affollavano aule, stanze e ogni altro angolo disponibile perché le cause si svolgevano alla presenza delle parti e, spesso, per scrivere documenti e verbali, gli avvocati utilizzavano scrivanie e banchetti per appoggiare i fogli, perfino le pareti del muro restando in piedi, a causa delle ristrettezza degli spazi. Sui tavoli dei giudici c’erano pile di fascicoli, tutto il contrario di quanto accade oggi con la procedura telematica che ha abbattuto notevolmente l’utilizzo della carta. Un'altra epoca, certo, oggi il corridoio affollato è solo un ricordo e ci sono giorni in cui è frequentato solo dal personale e da qualche avvocato che va in cancelleria”.
E’ una delle ragioni che hanno spinto Domestici a spostarsi al piano terra, allestendo la bacheca con i libri al fianco dell’aula penale Caperna, dove continua a essere un punto di riferimento per avvocati, commercialisti, notai, consulenti e quanti gravitano nel mondo della giustizia. Domestici, originario di Terni, ha lavorato anche nel tribunale umbro e in quello di Viterbo, e nel tempo l’offerta commerciale della sua casa editrice si è dovuta adeguare alle trasformazioni introdotte con internet. “Per recuperare lavoro siamo passati dal sistema tradizionale all’informatizzazione, proponendo abbonamenti triennali con la garanzia dell’assistenza per ogni necessità. Ma non c’è dubbio, la rivoluzione telematica ha influito in modo negativo a livello di vendita del libro cartaceo anche se da parte degli avvocati l’attenzione continua a essere alta e questo lo considero il frutto di un rapporto fiduciario che si è creato negli anni”. Roberto Domestici è stato testimone di stagioni che non torneranno, ma porterà con se un bagaglio di conoscenze e di rapporti umani che nessuna riforma potrà mai cancellare.