Buona la terza. Il tribunale di Rieti, dopo le due occasioni sfumate nel 2018 di ospitare alcune riprese di una fiction televisiva andata in onda su Mediaset (“Un amore strappato”, con protagonista Sabrina Ferilli), e di un film sulla mafia per il cinema (“Il traditore”, con Pierfrancesco Favino nei panni di Tommaso Buscetta), questa volta è “riuscito” nell’impresa di diventare la location di un lavoro cinematografico ispirato a una storia di cronaca, realmente accaduta a Napoli negli anni 90, e che suscitò grande interesse nazionale: la pirateria musicale. Il film, annunciato nelle scorse settimane attraverso le pagine della rivista Box-Office da Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema, ha come regista Sydney Sibilia, autore della trilogia "Smetto quando voglio" con Edoardo Leo.
La pellicola si intitola “Mixed by Erry”, e ripropone sugli schermi la storia della famiglia Frattasio, con in testa il giovane Enrico, conosciuto come Erry, che insieme ai fratelli aveva organizzato un sistema per registrare i dischi su cassette, invadendo in questo modo il mercato parallelo della musica. I Frattasio sceglievano i brani con cura, li riadattavano e ricomponevano a loro volta in raccolte originali o greatest hits, creando con questo sistema un’azienda abusiva che riusciva a dare lavoro a oltre 100 persone, fatturando miliardi e intrattenendo rapporti con le grandi imprese produttrici di supporti magnetici e di apparati di registrazione.
Un fenomeno che oltrepassò i confini nazionali, diventando famoso persino in Asia e nelle Americhe. Le riprese, cominciate la scorsa settimana a Napoli nei vicoli dei Tribunali, tra vico Mattonelle e via Cesare Rosaroll, si sono spostate all’interno del tribunale di Rieti, dove il regista e la troupe hanno girato molte scene per ricostruire alcuni momenti del processo seguito all’arresto della famiglia Frattasio, avvenuto nel 1997 da parte della Direzione Distrettuale Antimafia per violazione dell’art. 171-ter della legge sul diritto d’autore, che punisce l’abusiva duplicazione e commercializzazione di opere musicali.
La casa produttrice ha scelto Rieti, grazie alla disponibilità offerta dal presidente Pierfrancesco de Angelis, con il quale i contatti sono stati continui, e dagli uffici del ministero della Giustizia, rispetto ad altri palazzi di giustizia del Lazio, perché ha trovato rispondenti alle esigenze del copione l’aula penale Caperna, con i locali adiacenti dove sostano i detenuti in attesa di entrare in aula, muniti di protezioni alle finestre. Le scene hanno riguardato momenti del dibattimento celebrato a Napoli che si concluse con la condanna dei componenti della famiglia Frattasio, contro la quale si costituirono parti civili la Federazione dell’Industria Musicale Italiana e le maggiori case discografiche italiane ed internazionali alle quali gli imputati furono chiamati a risarcire i danni.