Un congedo speciale in Procura dove, dopo trentacinque anni di servizio, lascia la storica assistente Irene Pitoni, collaboratrice delle cancellerie di diversi magistrati che si sono succeduti a piazza Bachelet. Tutto a partire dal 1989, quando la Pitoni iniziò a operare nella segreteria unica della Procura circondariale guidata da Giovanni Grassi, dove operavano giovani sostituti che avrebbero poi dimostrato il loro valore, come Maria Vulpio, Bruno Iannolo e Andrea Baldanza, per poi proseguire nel 1999 in tribunale, durante la gestione del procuratore Alfredo Rossini, in seguito alla riforma che introdusse la figura del Giudice unico, meglio conosciuta come “legge Carotti”. Una stagione caratterizzata da importanti cambiamenti per gli uffici sul piano organizzativo e procedurale, che hanno visto la Pitoni assistente per molti anni dei sostituti procuratori Claudio Santangelo, Pietro Ferrante, Raffaella Gammarota e Tommaso Giovannetti, per poi approdare nella cancelleria della procuratrice della repubblica reggente Cristina Cambi.
I saluti
Il saluto alla segretaria, circondata dall’affetto delle colleghe, è andato in scena proprio nell’ufficio della magistrata che già nel corso della sua prima esperienza reatina aveva avuto modo di apprezzare il lavoro svolto dall’addetta alla segreteria. Tra molti amarcord e il ricordo di colleghi e magistrati andati via, o scomparsi, come nel caso del cancelliere Marcello Moroni al quale Irene Pitoni ha voluto dedicare un affettuoso ricordo per la collaborazione che li aveva legati sul piano del lavoro, l’assistente ha potuto toccare con mano la considerazione nutrita nei suoi confronti da parte dell’ambiente giudiziario. A salutarla è tornata Raffaella Gammarota, consigliera in Corte di Appello a L’Aquila, Santangelo l’ha chiamata da remoto per gli auguri, come hanno fatto altri, e gli avvocati presenti hanno già previsto quanto peserà la futura assenza di una figura che sapeva accogliere sempre tutti con il sorriso. Un saluto che non è apparso solo formale, ma di sincera stima, quella che Irene Pitoni si è saputa conquistare durante la sua attività lavorativa.
