Rivendicava sempre, con orgoglio, il ruolo svolto per anni occupando nell'aula di giustizia il posto riservato al pubblico ministero, un compito assolto con scrupolo e dedizione “perché la nostra non è una funzione secondaria, a noi è richiesta la stessa attenzione nell’esaminare i fatti come quella reclamata per i giudici titolari”, commentava Benedetto Luigi Boccacci, quando il discorso, tra una pausa e l’altra di un processo, scivolava sulle funzioni svolte dai giudici onorari e su una legge che non provvedeva a riconoscere i giusti diritti a chi in tribunale, o davanti al giudice di pace, svolgeva le stesse mansioni di un sostituto procuratore. Non si trattava solo di una questione legata a rivendicazioni economiche e previdenziali, ma del riconoscimento per un impegno mai venuto meno da parte di quelli definiti "i precari della giustizia".
Il dottor Boccacci è scomparso a 77 anni nella sua casa di Limiti di Greccio, dove viveva con la famiglia dopo essersi trasferito da Rieti, la sua città di origine. Fino a quando era esplosa la pandemia, nonostante fosse già in pensione, non tralasciava di compiere qualche visita ai colleghi impegnati in tribunale, poi la frequentazione si era interrotta anche per via delle sue non buone condizioni di salute. Impegnato per molti anni a Roma presso un affermato studio legale, dove si era distinto per il particolare impegno prufuso nel settore civile, Benedetto Luigi Boccacci aveva poi scelto di tornare in Sabina all’inizio degli anni 2000 (durante l'attività collaborò a Rieti anche con lo studio legale di Leo Rocca), decidendo di vivere una nuova esperienza professionale.
Ottenuto il via libera dopo aver presentato la domanda dal ministero della Giustizia, cominciò vestendo gli abiti di giudice onorario e, in particolare, quelli di vice procuratore, ruolo che, secondo il giudizio unanime espresso dal mondo forense, ha svolto con grande correttezza e lealtà, dialogando con le parti in causa e guadagnandosi la stima dei giudici con i quali era chiamato a confrontarsi in udienza, in particolare con Andrea Fanelli, Gianluca Soana, Cristina Scipioni e Roberto Saulino, protagonisti di una stagione tra le più ricordate dall'avvocatura reatina.