L'avvocato e il Green Pass negato: "Attendo inutilmente da mesi il rilascio della certificazione"

13/09/2021
Green pass sul cellulare (ilmessaggero.it)
Green pass sul cellulare (ilmessaggero.it)
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In lotta, da due mesi, per ottenere il green pass e poter svolgere con serenità il lavoro di avvocato. E’ una vicenda grottesca, figlia della pandemia, ma non unica nel suo genere, quella che coinvolge il professionista reatino Francesco Francesco Colapaoli, vice presidente della Fondazione nazionale Aiga “Bucciarelli”, il quale, nonostante solleciti, diffide e richieste varie inviate alla Regione e all’Asl Rieti, non ha ancora ottenuto l’agognato lasciapassare per accedere a luoghi ed eventi pubblici. Una “non risposta” che ha spinto il professionista a presentare una denuncia prima a Roma, dove gli è stato vietato l’ingresso in un ristorante di Prati al termine di una convention di avvocati, poi a integrare l’esposto nella caserma dei carabinieri di Rieti.

Il caso

“E’ una situazione surreale  – si sfoga il professionista, come riporta il quotidiano Il Messaggero - Mi è stata inoculata dal medico la seconda dose di vaccino l’ 8 luglio ed ho ricevuto regolare certificazione di avvenuta vaccinazione, ma il medico non è riuscito a registrarla, così da allora è impossibile elaborare il green pass ed è iniziata la mia odissea. Ho scritto ad una mail dedicata ai cittadini il 13 luglio, ma senza esito, ho chiamato il numero verde dedicato 800912491 senza mai poter parlare con un operatore, ho aperto due ticket con il numero unico della regione Lazio, ma niente da fare”.

Il legale, però, non si è arreso e il 25 luglio è passato all’invio di richieste con posta elettronica certificata alla Regione e all’Asl, quest’ultima poi contattata per le vie brevi: “A Rieti sono stato rassicurato, ma trascorsa una settimana, non riuscendo a contattare il personale del servizio preposto, ho inviato una ulteriore mail ricevendo come risposta la richiesta di inviare dati, in realtà già in possesso dell'azienda, che ho comunque regolarmente trasmesso”. Tutto inutile, il green pass è rimasto una chimera, come pure non ha prodotto risultati l’appello rivolto al prefetto (“Eppure gli uffici si sono adoperati per risolvere il problema” puntualizza) con il quale l’avvocato segnalava la necessità di recarsi a Roma il 10 settembre, e poi al tribunale di Lecco.

“Perché non può essermi rilasciata una attestazione provvisoria che sostituisce il green pass in attesa di risolvere il problema tecnico? Utilizzo i mezzi pubblici per i lunghi spostamenti, ma non si può sapere se le mie attestazioni saranno sufficienti o se dovrò rinunciare ad usare i treni, perché Trenitalia non rilascia informazioni e le Faq governative non spiegano nulla”. La via della denuncia, alla fine, è stata inevitabile.