Ha investigato su alcuni dei più importanti casi di cronaca nazionale avvenuti negli ultimi anni (su tutti: le uccisioni di Stefano Cucchi, a Roma, e di Willy Monteiro Duarte a Colleferro, episodi che hanno suscitato emozioni e sconcerto nell’opinione pubblica, e l'investimento mortale da parte di un'automobilista delle giovane studentesse Gaia e Camilla a corso Francia, nella Capitale), contribuendo anche a inchiodare alle loro responsabilità gli autori di omicidi che, altrimenti, sarebbero rimasti irrisolti, ma adesso il reatino Luigi Cipolloni, a lungo consulente di fiducia della procura di Rieti, ha deciso di approfondire “la scena del crimine”, quella da lui spesso visitata in occasione di delitti e gravi incidenti, organizzando al Dipartimento di Giurisprudenza dell’università di Foggia, dove è professore associato di Medicina Legale, un evento che richiamerà in una due giorni, in programma il 6 e 7 maggio, investigatori di razza, magistrati italiani e americani, avvocati esperti in scienze forensi e medici legali.
Non sarà Cipolloni l’unico reatino in terra pugliese, ma arriverà a dare il suo contributo anche un giudice che in Sabina ha vissuto a lungo da bambino, figlio dello storico pretore di Poggio Mirteto Adalberto Albamonte: è Eugenio, già presidente dell’Associazione nazionale magistrati e pubblico ministero alla procura di Roma, specializzato sui crimini informatici e cyber terrorismo. Il magistrato tratterà il tema dedicato a tecnica, scienza e logica delle tracce, in una sessione che lo vedrà intervenire insieme all’avvocata Irma Conti, penalista già presente in alcuni processi celebrati a Rieti, e al vice capo della Polizia Vittorio Rizzi.
La schiera dei partecipanti allestita da Cipolloni, che condivide la direzione scientifica insieme alla collega Daniela Curtotti, vedrà in campo anche giornalisti che si occupano dei grandi gialli per parlare di giornalismo investigativo, un campo che grazie all’amplificazione mediatica ha assunto grande rilevanza negli ultimi tempi. Si parlerà, e non poteva essere diversamente, delle tracce di Dna rilevate sulla scena del crimine e del loro apporto investigativo, di impronte, di evidenze balistiche, di formazione delle prove e di tanti aspetti che accompagnano un fatto criminoso.