I magistrati andranno alle urne il 26, 27 e 28 gennaio per rinnovare i vertici dell’Associazione nazionale di categoria e tra i candidati c’è il sostituto procuratore in forza al tribunale di Rieti Rocco Gustavo Maruotti, 48 anni, componente uscente del Comitato direttivo centrale dell’Associazione nazionale magistrati, di cui presiede la Commissione che si occupa di condizioni di lavoro, di edilizia giudiziaria e del coordinamento delle Giunte esecutive sezionali. Maruotti “corre” per Area, la corrente progressista del presidente uscente Giuseppe Santalucia che non si proporrà per un altro mandato e, secondo i rumors della vigilia, è tra le toghe del suo gruppo favorite per ottenere un posto nel nuovo direttivo. Impegnato da sempre nell’associazionismo giudiziario, il pm reatino dal 2016 al 2018 è stato componente del Consiglio nazionale e del comitato esecutivo di Magistratura Democratica, poi nel 2020, si è iscritto ad Area Democratica per la Giustizia fin dal momento della sua costituzione, mentre a Rieti partecipa all’attività della sottosezione distrettuale dell’Anm.
Originario di Foggia, Rocco Maruotti è arrivato a Rieti nel 2015 per il suo primo incarico insieme alla sostituta procuratrice Laura Bennetti, quando a dirigere la Procura c’era Giuseppe Saieva. Ha legato il suo nome al primo processo generato dalle inchieste nate per accertare le corresponsabilità derivanti da errori umani in termini di progettazione e costruzione delle case, che hanno contribuito a provocare tanti morti nei crolli avvenuti in occasione del terremoto che nel 2016 ha distrutto Amatrice e Accumoli. Processo conclusosi con una serie di condanne inflitte a tecnici e imprenditori (alcuni deceduti nel corso del giudizio) inflitte dal tribunale di Rieti, poi confermate in Appello e in Cassazione.
Elezioni molto attese e sentite dai magistrati, soprattutto in questa fase storica dove lo scontro con la politica è accentuato dalla riforma delle riforme caldeggiata dal ministro della Giustizia Carlo Nordio, che riguarda la separazione delle carriere in magistratura. Il risultato, è opinione condivisa da più parti, non definirà solo il nuovo assetto dell’Anm, ma anche il rapporto tra magistratura, politica e opinione pubblica. La corrente di Area, come anche dei giudici appartenenti ad altri gruppi, è contraria a “riforme che vogliono istituire due Csm, affidare la giustizia disciplinare ad una Alta Corte composta solo da magistrati di legittimità e da rappresentanti della politica e separare le funzioni giudicante e requirente”, temi che il sostituto procuratore Maruotti ha affrontato in diversi interventi.