Riforma del processo penale, la legge Cartabia all'esame di avvocati e magistrati

19/10/2021
La ministra della Giustizia (Huffingtonpost.it)
La ministra della Giustizia (Huffingtonpost.it)
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E’ un primo focus, altri ne seguiranno, perché il nuovo processo penale introdotto con la riforma firmata dal ministro della Giustizia Marta Cartabia, approvata dal Parlamento a settembre, per essere “capita” e messa in pratica richiederà approfondimenti continui, e non solo in aule e procure dei tribunali. Riparte da questo innovativo tema, a Rieti, l’attività convegnistica dell’avvocatura locale dopo la lunga sospensione determinata dall’emergenza Covid. E il primo appuntamento è fissato per il 22 ottobre, nella sala polifunzionale del Museo Civico, in via Sant’Anna, dalle 15 alle 18, organizzato dalle associazioni Aiga, Camera penale, Adu e dal Consiglio dell’ordine, in collaborazione con la sottosezione di Rieti dell’Associazione nazionale magistrati. Interventi e relazioni incentrati sull’evoluzione del processo penale al tempo del Piano nazionale di ripresa e resilienza, per affrontare le questioni più importanti proposte dalla legge di riforma.

Il tema

Un modo per approcciare alle novità introdotte in tema di processo, a partire dalla questione dell’improcedibilità dei processi nel caso non vengano celebrati entro i termini fissati dalla legge, che tanti contrasti ha suscitato tra i partiti durante i passaggi preliminari alla fase dell’approvazione. Serviranno i cambiamenti a dare risposte di giustizia in tempi certi, quelli che la prescrizione troppo spesso vanifica? Il riscontro si potrà avere solo nel momento dell’attuazione pratica delle modifiche, intanto avvocati e magistrati ne discutono. Dopo il saluto istituzionale portato dal presidente nazionale dell’Aiga, Francesco Paolo Perchinunno, esperto in diritto di impresa e con una solida esperienza maturata come consulente legale di numerose aziende e con una consolidata esperienza nell’assistenza giudiziale di enti e amministrazioni pubbliche, toccherà ai relatori (l’avvocato romano Carlo Arnulfo e il sostituto procuratore Gustavo Maruotti) entrare nel vivo della riforma, ognuno per la propria parte di competenza, a partire dalla fase di svolgimento delle indagini preliminari e fino all’esame delle novità procedurali introdotte dalla Cartabia.