Stefano Venturini, l'omaggio al giudice scomparso riunisce avvocati e magistrati

11/09/2024
Un momento del ricordo in aula Caperna
Un momento del ricordo in aula Caperna
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Magistrati che hanno condiviso un percorso di anni insieme a lui, avvocati che dal suo modo di operare hanno ricavato preziosi spunti di crescita professionale, cancellieri che non si tiravano certo indietro quando si trattava di mettere in campo un impegno maggiore per fronteggiare i carichi di lavoro. Tutte figure che si sono ritrovate nell’aula Caperna del tribunale di Rieti per ricordare il consigliere della Corte di Appello di Roma Stefano Venturini, morto in un incidente stradale, che a piazza Bachelet ha trascorso dodici anni della sua carriera, iniziata a Caltagirone, in Sicilia, e poi proseguita ad Avezzano e Roma dopo la parentesi reatina. Una parentesi che ha lasciato il segno, testimoniata dalla presenza di tanti volti che hanno conosciuto, e collaborato, con il magistrato abruzzese. Da Roma sono tornate a piazza Bachelet alcune delle figure che hanno segnato una delle stagioni più felici in campo penale del tribunale reatino, dal gip Alessandro Arturi alla presidente di sezione della Corte di Appello Cristina Scipioni, dal consigliere di Corte di Appello Pierluigi Picozzi al neo sostituto procuratore generale della Cassazione Fabio Picuti, fresco di giuramento, e poi, ancora, si sono aggiunti l’ex presidente del tribunale Pierfrancesco de Angelis, neo dirigente della sezione Gip/Gup di Roma, l’ex pm reatina Raffaella Gammarota, e diversi magistrati di Rieti, con in testa il presidente supplente del tribunale Carlo Sabatini.

 Il collega Soana

Ricordi, aneddoti, spezzoni di vita professionale e di sincere amicizie, nate tra le aule e i corridoi del palazzo di giustizia, proseguite anche dopo che le strade di ognuno si erano separate per seguire percorsi diversi, sono rimbalzati nel pomeriggio voluto dal Consiglio dell’ordine degli avvocati di Rieti che ha visto l’aula stringere in un abbraccio, non privo anche di qualche momento di commozione, la vedova Maria Teresa e il figlio avvocato Federico, che hanno toccato con mano l’affetto e la considerazione che hanno accompagnato il loro caro nel corso della sua parentesi reatina. Capacità riassunte da Gianluca Soana, presidente di sezione al tribunale di Latina, che per dieci anni ha lavorato, come gip e giudice penale, fianco a fianco con Stefano Venturini: “Riusciva sempre a far quadrare il cerchio nell’organizzare il lavoro, superando e trovando soluzioni a ogni difficoltà. E’ stata, posso dirlo, una figura fondamentale del nostro ufficio, sempre pronto a sostenere iniziative per migliorare le cose. E poi, voglio ricordarlo, con Stefano si era creata un’amicizia che non si è mai spezzata, neppure quando è tornato in Abruzzo e io sono andato a Roma. Ho diviso con lui una bella esperienza di vita e di lavoro”.

Gli avvocati

Caratteristiche umane e professionali, tratteggiate dall’avvocato Attilio Ferri, presidente dell’Ordine: “Credo sia emblematico che i suoi colleghi l’abbiano voluto ricordare proprio qui, in questo palazzo, dove ha lasciato una traccia indelebile sul piano, perché sappiamo quanto è stato forte il suo legame con la nostra città, dove ha portato una ventata di novità nell’attività giudiziaria reatina e sabina per l’originalità delle idee sull’organizzazione e la conduzione delle udienze, Non faceva mai pesare il suo ruolo e noi abbiamo rispettato tutte le sue decisioni proprio perché rispettose dei ruoli e della funzione difensiva. Voglio anche ricordare le decisioni assunte in tutte le funzioni che ha ricoperto di pretore, gip e giudice monocratico, improntate sempre da terzietà e garantismo”.