Un anno da dimenticare, una giustizia risultata tra i settori maggiormente colpiti dalla pandemia, non fosse altro perché delegata a fornire un servizio essenziale ai cittadini, i quali, già alle prese con la cronica lentezza del sistema, hanno dovuto fare i conti anche con i rallentamenti provocati dall’emergenza Covid 19. Questa volta non è stata colpa dell’uomo, ma di un virus, e non sembra ancora finita.
L’analisi
Pierfrancesco de Angelis, presidente del tribunale di Rieti, analizza i dodici mesi che stanno per concludersi: “E’ stato un anno oggettivamente difficile, con diffuse difficoltà causate dai due periodi di fermo completo dell’attività giudiziaria che hanno sentire i loro effetti soprattutto nel settore civile dove si è registrato un sensibile calo delle iscrizioni. Se lo confrontiamo con il 2019, questo significa una diminuzione del volume di affari per gli avvocati, la categoria che sicuramente ha risentito più di tutti degli effetti negativi della pandemia. Non è stato agevole, e non lo è tuttora, lavorare in una fase di emergenza, devo dire però che siamo riusciti a contenere i danni. Ma non devo darmi il voto da solo, è un compito che spetta agli altri”.
Rispetto ai mesi passati, quando tra un decreto giustizia e l’altro si era creato un disorientamento tra gli avvocati e gli utenti, sballottati tra autorizzazioni e sistemi di lavoro stravolti, ora la situazione del tribunale è decisamente migliorata. Merito soprattutto del continuo dialogo che il dottor de Angelis ha avviato con gli organismi rappresentativi degli avvocati, recettori delle lamentele degli iscritti, ma anche dei continui stimoli giunti dai rappresentanti interni dei lavoratori per quanto riguarda la tutela sanitaria degli operatori.
A palazzo di giustizia, da marzo, si sono registrati pochi casi di positività (“In accordo con l’Asl, che ci ha fornito preziose direttive, abbiamo proceduto alla sanificazione degli uffici e a far sottoporre al tampone tutti i dipendenti della procura riuscendo a bloccare il rischio di contagio” chiarisce de Angelis) ”. Adesso si appresta a concludere il terzo anno di presidenza, sicuramente il più complicato da quando, nel 2018, prese le redini della compagine togata più giovane della storia, un gruppo di validi magistrati, tutti vincitori di concorso, la cui età media non supera i 35 anni.
“Sono soddisfatto del lavoro che stanno facendo - sottolinea il presidente - “Inoltre, dal primo febbraio, partiremo con le vendite telematiche e questo ci permetterà di evitare all’interno del palazzo inutili e pericolosi assembramenti”, aspetto, quest’ultimo, che l’ha visto particolarmente attento quando, con una circolare dopo l’altra, ha impartito disposizioni per evitare le presenze eccessive in uffici e corridoi.
Processi in Provincia
“Nel penale, ad esempio, grazie alla disponibilità della Provincia, ci è stato permesso di utilizzare per sei mesi la sala consiliare – afferma de Angelis – perché ci sono processi che, altrimenti, non si sarebbero potuti svolgere perché le aule a disposizione all’interno del tribunale sono insufficienti a ospitare tutte le parti interessate. Sta accadendo per i processi legati al terremoto e continuerà a esserlo per altri procedimenti. Siamo, poi, riusciti a snellire la procedura per le udienze di prima comparizione, quelle riservate agli adempimenti preliminari, fonte più di qualche problema perché il sistema le fissava tutte alla stessa ora. Adesso vengono scaglionate in orari diversi e questo ha consentito di migliorare la situazione, impedendo il sovraffollamento: l’avvocato partecipa per il tempo necessario e poi se ne va. Diverso è il discorso relativo ai processi con detenuti o alle udienze di convalida degli arresti. In questo caso qualche problema derivano dalla mancata visibilità di chi è collegato dal carcere o dalla sede giudiziaria dove si trova l’indagato. Giudici e avvocati utilizzano i propri computer, ma servirebbe indubbiamente uno schermo dentro l’aula”.
Divieto di assembramento
Arrivare a questo, però, non è stato semplice: “Lo dico con franchezza, stiamo tutti subendo questa situazione – sottolinea il presidente – Abbiamo cercato, nei limiti del possibile, di trovare una soluzione alle ovvie difficoltà lamentate dagli avvocati, soprattutto in tema di accesso in tribunale. L’obiettivo era stabilire che si entra solo se si ha qualcosa da fare, senza poi restare in circolazione nei corridoi. In questo senso sta funzionando bene il sistema della prenotazione, come concordato con gli organismi rappresentativi degli avvocati, che consente di sbrigare le pratiche senza inutili attese”.
Tornando a parlare del civile, i risultati sono considerati decisamente buoni. Rileva il presidente de Angelis: “C’è stato un recupero rispetto al rallentamento di marzo e aprile applicando le indicazioni dell’ultimo decreto giustizia, e si registra un’accelerazione nelle cause di separazione e divorzio. Se le parti sono consenzienti, non devono più comparire in tribunale, salta anche l’udienza dedicata al tentativo di conciliazione e gli atti vengono trasmessi al pubblico ministero per il parere. Così, il decreto di omologa può arrivare in un mese. Dopo l’estate, siamo stati in difficoltà, ma grazie alla collaborazione con gli avvocati procedono bene le udienze da remoto, come pure quelle cartolari, dove è previsto solo il deposito di note scritte, senza presenza delle parti. Insomma, la macchina giudiziaria cammina, ora non resta che guardare con ottimismo ai prossimi mesi, nella speranza che cessi l’emergenza”.
Conclusioni indagini via Pec
In tribunale, intanto, si lavora per dare applicazione a una nuova norma prevista dall’ultimo decreto legge Ristoro bis con cui è entrato in vigore il processo penale telematico. “Dopo l’avviso 415 bis che la procura notifica a conclusione delle indagini, tutti gli atti devono essere inviati telematicamente – spiega l’avvocata Morena Fabi, presidente della Camera Penale di Rieti -. Si tratta di un’importante novità, per cui dovremo fare delle prove insieme alla procura per sperimentarlo, ad esempio inviando una richiesta di interrogatorio via pec, in modo da verificare se ci sono problemi nel funzionamento della procedura. Poi, quando tutto sarà ufficializzato, probabilmente organizzeremo un evento per gli avvocati in cui saranno fornite tutte le indicazioni tecniche e come accedere al portale”. Insomma, la parola d’ordine sembra essere quella di non perdere la speranza e di un 2021 scaccia Covid 19.