La consegna della Toga d’oro è tornata in presenza (l’ultima volta fu nel 2018), anche se in forma ristretta a causa delle limitazioni imposte dall’emergenza Covid, ma costretta a emigrare nella più ampia sala consiliare della Provincia, già utilizzata per la celebrazione dei processi che registrano un affollamento di persone impossibile da contenere nell’aula Caperna del tribunale. Il premio, consistente nella targa che celebra i cinquant’anni di professione, è andato per il 2021 agli avvocati Giuliano Carotti, civilista, già vice pretore a Borbona, e alla sabina Franca Montiroli, un’attività trascorsa lungo l’asse Poggio Mirteto-Roma, tornata quest’anno a iscriversi all’ordine forense di Rieti dopo una migrazione in quello di Avezzano durata diversi anni.
Tra i due premiati, il più commosso è apparso senza dubbio Giuliano Carotti, abbracciato dal fratello penalista Pietro (figli di un principe del foro qual’è stato Italo), che il riconoscimento della toga d’oro lo riceverà nel 2022, e da alcuni colleghi (Laura Pitoni e Cesare Chiarinelli) che con lui hanno condiviso un lungo percorso di vita professionale. Dall’avvocato Giuliano è arrivato l’invito rivolto ai giovani colleghi di rispettare sempre le regole deontologiche quando si indossa la toga e di avere un confronto costruttivo con i magistrati. Un’esortazione raccolta da Eleonora Andreani, figlia d’arte che l’avvocatura l’ha respirata in famiglia grazie ai genitori Adalberto, con una lunga esperienza da vice procuratore onorario, e Maria Laura Petrongari, in passato vice pretore onorario di Amatrice, e Cristian Massimiani, che avevano già prestato giuramento da remoto dopo aver superato l’esame di abilitazione, e lo hanno ripetuto in presenza davanti al Consiglio dell’ordine presieduto da Attilio Ferri che ha consegnato le targhe agli avvocati festeggiati. Momento diverso è stato poi quello della consegna di un omaggio alla segretaria dell’Ordine forense, Maria Grazia Barberini, che ha raggiunto i 26 anni di servizio.