Il Consiglio dell’ordine riparte da Attilio Ferri, riconfermato presidente del direttivo uscito dalle urne dopo le elezioni del 25, 26 e 27 gennaio. Nomina scontata, visto che dei nove posti disponibili, sei sono stati occupati dalla lista “Insieme per l’avvocatura”, l’unica presentatasi al voto, mentre gli altri tre posti rimanenti sono stati assegnati agli avvocati Eusebio Graziosi, risultato il più votato della tornata elettorale, Antonella Aguzzi, alla sua prima esperienza, e per il riconfermato Alberto Branzanti. I consiglieri hanno poi confermato Italo Carotti, già componente del Ferri 1, come tesoriere, mentre consigliera segretaria sarà Simona Pettine, un’esordiente anche lei, come altri neo eletti, che raccoglie il testimone da Chiara Mestichelli che ha non si è potuta ricandidare avendo ricoperto due mandati. Nel direttivo sono poi entrati Vincenzo Di Fazio, Morena Fabi, che si è dimessa da presidente della Camera penale in quanto incompatibile con la nuova carica, e Luca Chiattelli, tornato in consiglio dopo la precedente esperienza vissuta con l’ex presidente Luca Conti.
Il programma
Il quadriennio appena iniziato sarà impegnativo, gli avvocati sono alle prese con l’applicazione della riforma penale Cartabia e, presto, dovranno occuparsi dell'annunciata riforma della giustizia civile, ragione per cui è logico attendersi da parte del nuovo direttivo un particolare impegno sul fronte della formazione professionale. Il 2022 è stato caratterizzato dal record di cancellazioni (per vari motivi) di iscritti dall’albo, solo parzialmente compensate da nuove iscrizioni, e sarà inoltre decisivo definire la questione riguardante la partecipazione degli avvocati nella Sabina Universitas. Le parti sono finite davanti al Tribunale delle imprese di Roma (presieduto dall’ex giudice reatina Enrica Ciocca) perché il Consorzio non ratifica la volontà del Consiglio dell’ordine, espressa sulla base di un voto assembleare nel 2015, di uscire dalla compagine perché non si sono realizzate le premesse che portarono, nel 2001, l’avvocatura ad aderire all’organismo in qualità di socio, vale a dire l’istituzione di appositi corsi universitari. Da tempo il presidente della Sabina Universitas, Antonio D’Onofrio, e il riconfermato Attilio Ferri, sono in contatto per trovare una soluzione che soddisfi entrambe le parti e questo dovrà avvenire prima del 23 maggio, data fissata per la nuova udienza che potrebbe spingere il giudice a pronunciare la sentenza.