Nel 2003 l'inchiesta della Procura di Rieti, tra le prime in Italia, portò alla scoperta di un traffico illecito che aveva collegamenti anche con la camorra. L'indagine di Forestale e carabinieri della Tutela Ambientale, denominata "Agricoltura biologica", rivelò che nel compost lavorato nello stabilimento finivano piombo, cromo, nichel, rame e diossina. Le condanne inflitte a tredici imputati in tribunale furono dichiarate prescritte in Corte di Appello